E tu (Caronte si rivolge a Dante) che fai in questo luogo (costì), anima viva (non solo perché è ancora vivo ma anche nel senso che lâanima del poeta non è in peccato mortale e quindi ancora viva al cospetto di Dio), allontanati (pà rtiti) da questi che son morti". poi Fiorenza rinova gente e modi. non so di lui, ma io sarei ben vinto. in poco d’ora, e prende suo vincastro E se non fosse che da quel precinto Michelangelo, particolare del Giudizio Universale, Una volta varcata la soglia, Dante sente un orribile miscuglio di urla, parole d'ira, strane lingue che lo spingono a piangere in quel luogo buio e oscuro. 120
IncludiIntestazione Più non si vanti Libia con sua rena; 69 Caronte, accorgendosi che Dante è ancora vivo gli ordina di tornare indietro perché da lì non può passare, ma Virgilio lo rassicura dicendogli che il viaggio di Dante è voluto da Dio. là dove ’l collo a le spalle s’annoda. per ch’ei rispuose: "Io piovvi di Toscana, lo duca a me si volse con quel piglio Più lunga scala convien che si saglia; 111 Canto XXIV, nel quale tratta de le pene che puniscono li furti, dove trattando de’ ladroni sgrida contro a’ Pistolesi sotto il vocabulo di Vanni Fucci, per la cui lingua antidice del tempo futuro; ed è la settima bolgia. che ’l sole i crin sotto l’Aquario tempra Qui Dante e Virgilio, che per volere di Dio farà da guida al poeta attraverso lâInferno e il Purgatorio, arrivano dopo aver oltrepassata la porta dellâInferno ed è qui che le anime dannate vengono traghettate dal demone pagano Caronte alla riva opposta, dove ha inizio lâInferno vero e proprio. Invece quelle anime, stanche/sfinite (lasse) e nude, impallidirono (cangiar colore) e battevano i denti per il terrore (tremarono di paura), non appena ebbero udito (ratto che ânteser) le dure parole del nocchiero (che ribadivano la loro eterna condanna). CONFRONTO TRA CARONTE DELLA DIVINA COMMEDIA E CARONTE DELL’ ENEIDE Nel terzo canto dell’ inferno della divina commedia, dante ci presenta la descrizione di Caronte, demonio al quale spetta il compito di traghettare le anime dei defunti dannati oltre il fiume Acheronte, per permettere a questi di iniziare la vita eterna ultraterrena. E come quei ch’adopera ed estima, onde l’ultima pietra si scoscende. Allora, abbassando gli occhi con vergogna, nel timore che parlando potessi dargli fastidio, non pronunciai parola fino al fiume. s’avventò un serpente che ’l trafisse
eletto seco riguardando prima E quando spinsi il suo sguardo oltre, vidi delle anime sulla sponda di un grande fiume; allora dissi: «Maestro, ora concedimi di sapere chi sono quelle anime, e quale istinto le fa sembrare così ansiose di passare dall'altra parte, proprio come mi sembra di vedere nella poca luce». E ïo al duca: "Dilli che non mucci, Non isperate mai veder lo cielo: i' vegno per menarvi a l'altra riva; ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.
Così mi fece sbigottir lo mastro E io, che avevo la testa piena di dubbi, dissi: «Maestro, che cos'è quello che sento? e fuor le pecorelle a pascer caccia. Esse facevano sanguinare il loro volto, che cadeva a terra frammisto a lacrime ed era raccolto da vermi ripugnanti. 20130711190953. Noi discendemmo il ponte da la testa per forza di demon ch’a terra il tira,
Pistoia in pria d’i Neri si dimagra; Così vanno lungo le acque scure del fiume, e prima che siano scese dall'altra parte, di qua si è accalcata un'altra schiera. se non lo far; ché la dimanda onesta e falsamente già fu apposto altrui. "Omai convien che tu così ti spoltre", «Figlio mio,» disse il nobile maestro, «tutti quelli che muoiono in disgrazia si radunano qui da tutto il mondo: e sono ansiosi di passare il fiume, poiché la giustizia di Dio li sprona e fa sì che il timore si trasformi in desiderio. un vecchio, bianco per antico pelo,. Bestemmiavano Dio e i loro genitori (lor parenti â lat. ond’ei repente spezzerà la nebbia, Questi sciagurati, che non vissero mai veramente, erano nudi e punti continuamente da mosconi e vespe tutt'intorno. E il maestro gli disse: «Caronte, non ti angustiare: si vuole così lassù (in cielo) dove è possibile tutto ciò che si vuole, quindi non dire altro». prostrati, che si assiepano sulla riva dell'Acheronte ansiosi di passare, Di natura ben diversa il terremoto che investe il Purgatorio al momento in cui l'anima di un penitente completa la sua espiazione e può finalmente ascendere all'Eden.
e poi mi fu la bolgia manifesta: 81 Ed ecco a un ch’era da nostra proda, Il canto si apre con la famosa descrizione della porta infernale: non “Guai a voi anime prave.
La giustizia ha fatto agire il mio alto Creatore (Dio): mi hanno costruito la potestà divina (Padre), la somma sapienza (Figlio) e il primo amore (Spirito Santo). Il III canto si svolge nellâantinferno dove sono puniti gli ignavi e poi sulla riva del primo dei fiumi infernali, lâAcheronte, che circonda il primo cerchio. 33 63 disse ’l maestro; "ché, seggendo in piuma,
59-60 indicano quasi certamente l'anima di Celestino V, anche se non sono mancate altre interpretazioni (. I cieli li cacciano per non perdere la loro bellezza, né l'Inferno li accoglie nelle sue profondità, poiché i dannati (rei) potrebbero ricevere alcuna gloria dalla loro presenza». Poi si radunarono (si ritrasser) tutte insieme, piangendo forte (anastrofe), sulla riva dei malvagi (riva malvagia) che attende chiunque non tema Dio (chi durante la sua vita non ha timor di Dio). Così per li gran savi si confessa E ’l peccator, che ’ntese, non s’infinse, biancheggiar tutta; ond’ei si batte l’anca, 9
che quando fui de l’altra vita tolto. si de’ seguir con l’opera tacendo". 78 Inferno - Canto I - Apparizione di Virgilio (, Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Poemi,
Alla fine di ciò, quei luoghi oscuri tremarono così forte che, dalla paura, il solo ricordo mi bagna di sudore. In quella parte del giovanetto anno che la fenice more e poi rinasce, lo villanello a cui la roba manca,
e vidivi entro terribile stipa La Divina Commedia. ben la ruina, e diedemi di piglio. Non isperate mai veder lo Virtual Generation [Community, PC, Videogames, Utilities] \ Zona Studenti. ma tenta pria s’è tal ch’ella ti reggia".
Alla fine delle parole di Virgilio, il suolo infernale è scosso da un tremendo terremoto, così spaventoso che Dante ne ha paura al solo ricordo. da l’altro cinghio e dismontiam lo muro; Ma perché di tal vista tu non godi, o d’altra oppilazion che lega l’omo, 114
Ma siccome vide che non me ne andavo (non mi partiva), disse: "Seguendo unâaltra strada (per altra via), approdando ad altri porti giungerai al mondo dellâAldilà (verrai a piaggia), non qui, una barca più leggera (più lieve legno - metonimia) ti porterà " (Caronte profetizza che dopo la morte lâanima di Dante avrà un destino diverso dai dannati, perché verrà trasportata dalla velocissima barca dellâangelo nocchiero alla spiaggia del Purgatorio). 123 Le braccia aperse, dopo alcun consiglio e ’n quel medesmo ritornò di butto. onde una voce uscì de l’altro fosso, E io: «Maestro, che cosa è tanto fastidioso per loro, da farli lamentare così forte?» Mi rispose: «Te lo dirò molto brevemente.